SCOPRI LA GRAPPA / STORIA

Non si sa di certo quando sia nata la Grappa, nè chi per primo abbia scoperto che dalle vinacce avrebbe potuto ricavarsi l’alcool. Quello che è certo, è che la Grappa e ancor di più la distillazione in generale affonda le sue radici nella storia più remota fatta di testimonianze e leggende, racconti tramandati e scritti che la vedono prima ancora che un distillato legato al consumo alimentare, un prodotto alchemico destinato ad usi medicinali e farmacologici. Ripercorriamo insieme l’evoluzione che ha subito questo antichissimo distillato… attraverso un viaggio tra i secoli cominciato probabilmente già nell’antico Egitto e in Mesopotamia, passando poi per la Grecia fino a giungere in Europa e quindi in Italia…

4000 a.C.

Gli egiziani e la distillazione

Gli egiziani conoscevano già la distillazione sia del vino che del sidro. Cleopatra, uomo di scienza omonimo della più famosa regina, ha descritto con cura gli alambicchi usati a quel tempo anche per la distillazione delle essenze.

100 a.C.

Il Legionario Romano

Secondo la leggenda, un ignoto legionario romano proveniente dal Friuli, tornò dalla campagna d’Egitto con un impianto di distillazione trafugato denominato “Crisiopea di Cleopatra”. Applicando le sue conoscenze di distillazione alle vinacce ottenute dal vigneto di cui era assegnatario, produsse la prima grappa italiana.

77 d.C.

Plinio il Vecchio

Plinio il Vecchio nel suo Naturalis Historiae cita le varie ed empiriche fasi dell’arte della distillazione.

1000

La scuola salernitana

Anche la scuola salernitana dedica molta attenzione alla distillazione, per via dell’utilizzo efficace dei distillati in campo medico. Si occupa della distillazione di piante medicamentose o di fiori più che di materie prime alcoligene come il vino o le vinacce. La quintessenza distillata, in quanto purissima doveva guarire dalle malattie attribuibili ad impurità.

1400

“De conficienda Aqua Vitae”

Viene pubblicato il primo trattato sull’ottenimento dell’acquavite distillata da vino ad opera di un medico padovano, il Savonarola (prozio del celebre frate).Il trattato si chiama “De conficienda Aqua Vitae”, in cui l’acquavite, intesa come acqua di vita, viene utilizzata in campo medico e non ancora come bevanda per il consumo voluttuario.

1480

Leonardo Da Vinci

Leonardo da Vinci fornisce il suo contributo all’arte della distillazione perfezionando il raffreddamento dei vapori in uscita dalla caldaia. In questo modo viene facilitata la selezione e la separazione dei liquidi prodotti dalla condensazione dei vapori.

1500

L’acquavite diventa liquore

L’acquavite, che fino a prima di tale secolo veniva utilizzata per scopi unicamente medicamentosi, fu portata a tavola per la prima volta come liquore.

1530

Caterina De’ Medici

Acquaviti e liquori, dall’Italia, arrivano anche alla corte parigina di Caterina de’ Medici. A quei tempi per acquavite si considera ancora quasi esclusivamente il distillato di vino.

1601

Venezia e gli acquavitari

A Venezia fabbriche e botteghe di acquavite diventano ormai numerosissime, nasce così la corporazione degli acquavitari.

1636

Anastasio Kircher

Il gesuita padre Anastasio Kircher, in concomitanza a Francesco Terzi Lana, riconosce che anche la vinaccia, più economica del vino, può divenire fonte di alcool. Cominciano gli studi dei Gesuiti sulla produzione di prodotti alcolici per alimentazione.

1700

I primi impianti di distillazione

Viene costruita la prima colonna di distillazione della storia, cambiando sostanzialmente il mondo delle acquaviti rendendole più economiche nella produzione. Nascono i primi impianti di distillazione specifici per le vinacce.

1870

L’imposta sugli spiriti

Viene costituita l’imposta sulla fabbricazione degli spiriti e nel 1888 viene concessa la distillazione familiare di non più di 50 litri di acquavite all’anno.

1900

Il primo riconoscimento ufficiale

Agli inizi del ‘900 il termine “grappa”, già in uso nel linguaggio comune, entra finalmente nel vocabolario nazionale.

1915

L’acquavite degli alpini

Con la prima guerra Mondiale e con l’invio al fronte di milioni di soldati da ogni parte d’Italia si diffonde la conoscenza della grappa “acquavite degli Alpini”.

1960

Il mercato

L’affermazione della comunicazione di massa e della pubblicità degli anni sessanta inserisce la grappa nel più vasto mercato dei superalcolici.

1974

Nasce il monovitigno

Nasce la grappa di monovitigno. Molti produttori di Grappa danno avvio ad un intensa fase di studi e ricerche allo scopo di migliorare gli standard qualitativi dei distillati, e con essi delle tecniche di produzione. Sono gli anni in cui inizia a farsi largo il nuovo segmento del monovitigno con il quale si garantiscono alle grappe connotazioni di morbidezza e delicatezza difficilmente riscontrabili nelle grappe fino ad allora distillate. Tali caratteristiche suscitano un grande interesse per una grande fetta di consumatori che allontanandosi dallo stereotipo rustico e ruspante dell’alpino diventano sempre più attenti ed esigenti.

1984

L’acquavite d’uva

Il 20 Ottobre si afferma un prodotto di nuova concezione: l’acquavite d’uva.

1989

Un prodotto italiano

La grappa viene riconosciuta un prodotto solo Italiano, riconosciuto dalle leggi dell’Unione Europea, italiana per legge e per tradizione. Nasce Grappa Frattina Nasce la prima grappa di Vitigno unico di Chardonnay Frattina e successivamente quella di Sauvignon, Pinot Bianco, Moscato e Prosecco.Le caratteristiche predominanti di tutta la famiglia di grappe Frattina diventano sin da subito la morbidezza e la delicatezza, elementi questi ottenibili unicamente dalla distillazione di una sola qualità di uva.

2003

Nasce l’Accademia

Viene istitutita l’Accademia della Grappa e delle acquaviti.

2004

Nord, Centro, Sud

Grappa Frattina intraprende una nuova avventura… Amplia la propria gamma arricchendola di grappe speciali come Barrique di Cabernet e Clarae Uvae ed esclusive ottenute dalla distillazione di vitigni caratteristici non soltanto del Nord Italia ma anche del centro, come Montepulciano e Chianti, e del sud Italia con uve di Nero d’Avola, Greco di Tufo e Aglianico.

2009

Nasce UT FRATTINA

Ma cosa è UT ? UT è un suono nuovo, eppure antico: in latino è una congiunzione che indica scopo, finalità. E’ TU letto al contrario, per un coinvolgimento inaspettato e mai banale. Il design della bottiglia rivela tutta la sua essenza… un prodotto dall’antica tradizione ma con un vestito altamente moderno ed elegante. Dedicata agli intenditori, a chi sceglie solo prodotti di qualità. Una famiglia di preziosi distillati che comprende una selezione di tre grappe, Zibibbo di Trapani, Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese e Amarone della Valpolicella e un’acquavite d’Uva di Müller Thurgau.

2011

Restyling: un nuovo look con la qualità di sempre

Frattina rinnova la propria gamma in chiave moderna e fresca, esaltando lo stile raffinato di Grappa Frattina e la sua nuova identità di marca, pur mantenendo l’eleganza che da sempre contraddistingue il brand. Sempre più evidenti i tratti che da sempre contraddistinguono la Grappa Frattina: l’etichetta romboidale che con una pennellata di colore permette di riconoscere immediatamente il vitigno di provenienza ed evidenzia la grande varietà di vinacce usate per la distillazione, La bottiglia trasparente che rende protagonista la purezza del distillato, Il grappolo d’uva, firma e garanzia di qualità, profumo fine e rotondo, gusto morbido e pulito.

2012

Una nuova linea: Le Barricate Frattina

Nasce la linea di distillati affinati in barrique Frattina dedicata a chi sceglie solo prodotti di prima qualità, a chi vuole trasformare il momento della degustazione in un attimo di piacere raffinato. Frattina ha realizzato tre nuove referenze studiate per rispondere ai desideri dei più esigenti in campo di gusto: Barrique Fumè – grappa di Cabernet affinata per più di 12 mesi in barrique tostate a fuoco, Riserva Barrique – grappa di Chardonnay affinata in barrique per più di 24 mesi e proveniente da vinacce di bacca bianca e Amor Ligneo – Acquavite di vino affinata per più di 24 mesi in barrique. Oltre alla bontà delle materie prime è il tempo a decretare i sentori, sposandosi mirabilmente alla viva sostanza nella quale il distillato riposa. Le magiche alchimie del legno a contatto con il distillato lo arricchiscono di sfumature imprevedibili.

2014

Frattina arricchisce la sua gamma con due nuove sfumature di gusto

Frattina Bianca è un distillato intenso ed equilibrato, che unisce in perfetta armonia vinacce accuratamente selezionate. Il suo aroma è quindi unicamente ampio ed etereo con un accenno speziato e delicatamente erbaceo.
Fumo di Rovere è un distillato affinato in barrique che persegue la strada della pazienza nell’attesa di un risultato di gusto immancabilmente strutturato e assolutamente prezioso. Le magiche alchimie del legno, impregnato dalle antiche stagioni della natura, lo arricchiscono di sfumature imprevedibili in un bouquet armonioso di valori fruttati che il palato non può dimenticare.